La Suprema Corte di Cassazione, con l'Ordinanza n. 27769/2019 del 30/10/2019 ha fornito una importante interpretazione in materia di anatocismo sui contratti di conto corrente sottoscritti precedentemente all'entrata in vigore della Delibera CICR del 9 febbraio 2000 (disciplinante l'applicazione dell'interesse composto nei rapporti di conto corrente).
In particolare, la Suprema Corte è tornata sulla questione relativa all’introduzione da parte del CICR della parità di trattamento degli interessi passivi e attivi, al fine di chiarire se la suddetta modifica del Tub possa essere ritenuta migliorativa o peggiorativa per il correntista.
Sul punto, la Corte di Cassazione ha chiarito che, se prima dell’entrata in vigore della Delibera CICR, ovvero prima del 9 febbraio 2000, “ la clausola di capitalizzazione degli interessi è affetta da nullità, sembra difficile negare che l'adeguamento alle disposizioni della delibera CICR delle condizioni in materia figuranti nei contratti già in essere (...) non determini un peggioramento delle condizioni contrattuali (...) con la conseguenza che, non essendo stata approvata, l'operata variazione contrattuale (...) è inefficace nei suoi confronti e non impedisce la nullità di dispiegare ogni suo più ampio effetto con riguardo all'intera durata del rapporto."
Ciò significa in maniera inequivocabile che la modifica introdotta dal Decreto 342 (passato alla storia come Decreto Salva Banche) è peggiorativa per il correntista, Ne consegue la necessità di acquisire il consenso scritto da parte del correntista, pena la “Nullità della clausola”.
Ricordiamo che la modalità di calcolo degli interessi applicata per decenni dagli istituti di credito, (vedi esempio), è illegale e da diritto al correntista la restituzione di ingenti somme di denaro.